Assegno Mensile di Assistenza per Invalidità Civile 2025: Requisiti, Importi e Diritti
- Domenico Raffaele Addamo
- 9 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 15 ott
L'assegno mensile di assistenza rappresenta un sostegno economico fondamentale per migliaia di lavoratori, pensionati e disoccupati che si trovano in condizioni di invalidità parziale. Questa prestazione, spesso sottovalutata o sconosciuta, può garantire un aiuto concreto di oltre 4.300 euro all'anno a chi ne ha diritto, offrendo stabilità economica in momenti di particolare difficoltà lavorativa e personale.
Che cos'è e a chi spetta l'assegno mensile
L'assegno mensile di assistenza, istituito dall'articolo 13 della Legge 30 marzo 1971 n. 118, è una prestazione economica erogata dall'INPS in favore degli invalidi civili parziali. Per il 2025, l'importo è di 336 euro mensili per 13 mensilità, per un totale annuo di 4.368 euro.
La prestazione spetta agli invalidi civili di età compresa tra 18 e 67 anni con una riduzione della capacità lavorativa dal 74% al 99%. Diversamente dalla pensione di inabilità (riservata agli invalidi al 100%), questo assegno tutela coloro che mantengono residue capacità lavorative ma necessitano comunque di sostegno economico.
Requisiti normativi essenziali per il 2025
Per ottenere l'assegno mensile di assistenza, è necessario possedere tutti i seguenti requisiti:
Requisiti sanitari e anagrafici:
Invalidità civile riconosciuta tra il 74% e il 99%
Età compresa tra 18 e 67 anni (al compimento dei 67 anni si trasforma in assegno sociale sostitutivo)
Requisiti economici:
Reddito personale annuo non superiore a 5.771,35 euro per il 2025
Il calcolo considera solo i redditi personali soggetti ad IRPEF, escludendo quelli del nucleo familiare
Requisiti di cittadinanza e residenza:
Cittadinanza italiana o comunitaria con residenza in Italia
Per cittadini extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno
Residenza stabile e continuativa sul territorio nazionale
Requisiti lavorativi:
Dalla riforma introdotta con l'art. 12-ter della Legge 215/2021, il requisito di "inattività lavorativa" è soddisfatto quando l'eventuale reddito da lavoro non supera il limite reddituale dell'assegno (5.771,35 euro). Questo significa che è possibile svolgere attività lavorativa part-time o occasionale rimanendo sotto tale soglia.
Aspetti procedurali e giurisprudenziali
La domanda deve essere presentata esclusivamente online tramite il portale INPS. L'assegno decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda o dalla data indicata dalle commissioni sanitarie.
La giurisprudenza di legittimità ha chiarito importanti principi:
Per il calcolo del reddito si considera solo quello personale dell'interessato, non quello del nucleo familiare (Cassazione nn. 14415/2019, 4038/2021)
Il limite di reddito si calcola sull'imponibile IRPEF al netto degli oneri deducibili (Cassazione n. 21529/2016)
Dal 2021, l'assegno è compatibile con redditi da lavoro entro il limite stabilito
Incompatibilità e trasformazioni
L'assegno è incompatibile con:
Prestazioni dirette per invalidità di guerra, lavoro o servizio
Pensioni di invalidità dell'assicurazione generale obbligatoria
Rendite INAIL dirette
Al compimento dei 67 anni, l'assegno si trasforma automaticamente in assegno sociale sostitutivo, mantenendo lo stesso importo ma con limiti reddituali diversi.
Esempio pratico
Maria, 45 anni, ha un'invalidità riconosciuta del 80% e percepisce redditi annui di 4.800 euro da lavoro part-time. Avendo tutti i requisiti, può richiedere l'assegno mensile di 336 euro, compatibile con il suo reddito da lavoro purché rimanga sotto la soglia di 5.771,35 euro annui.
FAQ essenziali
L'assegno è tassabile? No, è esente da IRPEF.
È compatibile con altre prestazioni? Sì, con indennità di accompagnamento e altre prestazioni assistenziali non contributive.
Cosa succede se supero il limite di reddito? L'assegno viene sospeso per l'anno di riferimento.
La normativa in materia di invalidità civile è in continua evoluzione, con particolare attenzione alle esigenze di conciliazione tra tutela sociale e partecipazione lavorativa. Per questo motivo, ogni situazione necessita di un'analisi specifica che tenga conto delle peculiarità del caso concreto e degli ultimi orientamenti giurisprudenziali.
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